Il canto monodico e polifonico a Sìnnai
La musica popolare, il canto in special modo, hanno sempre suscitato a Sìnnai grande interesse. Particolarmente ricco è il panorama dei canti monodici, sicuramente i più vetusti ed arcaici. Tra quelli di matrice religiosa ricordiamo: su Rosariu, is Goccius per le diverse solennità, is Cruelis, Dormi vida e coru, O Maria graziosa ecc., che venivano eseguiti prevalentemente dalle due Confraternite ormai estinte (del Rosario e della SS. Trinità) durante le funzioni liturgiche e/o paraliturgiche. Diversi altri canti, appresi dagli anziani o attraverso la frequentazione delle cosiddette scolas de paga, vere antesignane degli attuali asili, venivano poi intonati nell’ambiente domestico a ridosso delle festività (Avvento, Settimana Santa, Mese Mariano, Corpus Domini). Degni di particolare menzione e ormai scomparsi sono l’intera Messa (sia da Gloria che da Requiem) nel tono sardo campidanese e diversi altri mottetti su testo latino: Miserere, Stabat Mater, alcuni Tantum ergo ecc. eseguiti con accompagnamento organistico. Tra i canti profani annoveriamo: s’Anninnia, su cantu a s’Opu, s’Attitidu (canto funebre interpretato dalle prefiche) desueti già da diversi decenni; is Mutettus in svariate formule melodiche, sempre all’unisono e talvolta a due voci (a iand’e mir’onnai, a lairellellara, a trallallera, a su lairè, a su larallallai, a son’’e terazzu); is canzonis a curba e a torrada. Il canto estemporaneo è tuttora praticato da is cantadoris nelle numerose gare poetiche, accompagnati da basciu e contra (a cuncordia) per is mutettus longus, o dalla chitarra (a sa ghitarrina) per is versadas. Il patrimonio dei canti polifonici di ispirazione popolare a Sinnai invece (sviluppatosi grazie a una sempre più crescente attività compositiva, tramite creazioni ex novo, elaborazioni, armonizzazioni o semplici arrangiamenti di canti monodici preesistenti), riguarda un contesto storico ben più recente, databile a partire dalla seconda metà degli anni ’50 del secolo scorso. Tuttavia esso è altrettanto importante e significativo in quanto rifacendosi solitamente alla tradizione, utilizza testi, armonie, cadenze e ritmi tipici del patrimonio etnomusicologico sardo. I brani polivocali in questione, siano essi religiosi o profani, sono rivolti a compagini corali a 3 o più voci miste, virili, femminili e talvolta bianche. Gli organici più consueti rimangono comunque quelli a 3 o 4 voci. L’attività corale di ispirazione popolare e non, ha sempre suscitato forte coinvolgimento a Sìnnai, dove si sono avvicendate esperienze musicali a vari livelli; a tutt’oggi sussistono diverse formazioni corali assai conosciute ed apprezzate anche oltre i confini della nostra cittadina. |